È stato recuperato giovedì scorso dall’alveo del fiume Oglio uno dei carri ferroviari collegati alla locomotiva inabissatasi nelle acque del fiume l’11 ottobre del 1944 con il crollo del ponte realizzato su sostegni provvisori.

Continua l’attività di pulizia del fondale nelle aree previste per la costruzione delle opere di sostegno del nuovo ponte ferroviario e grazie anche al livello dell’acqua, particolarmente basso in questo periodo, è stato possibile rimuovere il telaio di un carro ferroviario e altre parti di materiale ferroso. Il ripescaggio è stato possibile grazie ad un escavatore di grandi dimensioni posizionato su un piccolo guado appositamente costruito.

Il carrello è in parte distrutto ma la struttura metallica è tuttora ben definita. Con la benna e con l’aiuto di apposite pinze il carro è stato disincagliato dal fondale e adagiato sulla banchina, all’interno del cantiere del raddoppio ferroviario Piadena-Mantova,  opera commissionata da Rete Ferroviaria Italiana e affidata, con la direzione lavori di Italferr (entrambe società del Gruppo FS Italiane), al Raggruppamento temporaneo di imprese Pizzarotti,  Saipem, Icm e Salcef.

Nonostante l’esecuzione di numerose indagini geofisiche e con tecnologia sonar,  il dragaggio dell’area interessata dalla costruzione della pila 2, del locomotore 471.056, appartenente al gruppo delle locomotive a vapore 471 di FS costruite tra il 1907 e il 1912, caduto in Oglio oltre ottant’anni fa non c’è traccia. Le ipotesi sono che sia ubicato in un’area che non rientra nel raggio di ricerca (definito dalle aree necessarie per la realizzazione delle pile del nuovo ponte) oppure che sia già stato recuperato a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60.

La documentazione sul fatto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui morirono i due macchinisti, è scarna. E poche sono pure le ricerche storiche che ne seguirono. Tra queste, di recente, è stato ritrovato un articolo pubblicato su un quotidiano locale a circa quattordici anni dall’evento, intitolato Due uomini e una locomotiva, in cui si fa riferimento ad un imminente recupero del mezzo ferroviario. Ma non risultano testimonianze sul fatto che il recupero sia poi avvenuto o meno.

Nei prossimi giorni, intanto, sarà effettuata un’ulteriore fase, in alveo, della bonifica da ordigni bellici dell’area interessata dai lavori.


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